I) What does the fox say? || II) Fumo e cenere || || IV) Everything you wanted. || V) Nostalghia. ||
VI) .erenec e omuF || VII) La città incompiuta. || VIII) La superstizione del piccione. || IX) Il Distacco.
"Storia di una storia della settimana scorsa
che non era ancora finita".
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Capitolo III. Piazza Mazzini.
Ash, insomma, diceva un sacco di cose e nel frattempo ne combinava il doppio.
I Vecchi del quartiere mi raccontarono che una volta sfidò un senso di colpa a sberle (dritto e marrovescio, doppio turno alla francese con scappellamento a destra). Ash non aveva digerito quella persecuzione dopo il rifiuto a riabbracciare un amico tornato per ripartire immediatamente. Il senso di colpa, sordo alle giustificazioni di un uomo turbato dalla prevedibile tristezza di un così fugace toccata e fuga, cominciò a svegliarlo ogni mattina senza preparargli la colazione. Poi si divertiva a distrarlo mentre portava avanti la sua vita.
La convivenza divenne insopportabile quando quella troia lo costrinse ad abbracciare la causa di un uomo qualsiasi. Ash, per uno strano gioco di parole, si sentì un avvocato e la cosa non gli piacque affatto. Optò quindi per una sana dose di schiaffoni: l'ultimo che sarebbe rimasto in piedi avrebbe non solo offerto da bere ai Ragazzi del Borgo Piccolo e del Borgorosso ma si sarebbe accollato le spese mediche della degenza ospedaliera dell'altro. Una sfida vera, quindi. Come da anni non si vedevano: l'ultima, i Vecchi la raccontano a memoria, coinvolse un paio di fratelli (i Capuzzo, tanto per intenderci) che per una serie di motivi legati alla loro scarsa istruzione decisero di combattere l'imbecillità. Fu la guerra più veloce ed efficace del secolo: i due si buttarono in un burrone. In città divennero delle star, tanto che Piazza Mazzini divenne Largo Fratelli Capuozzo (davanti le proteste dei cattolici il Sindaco dell'epoca optò almeno per un parziale ridimensionamento dell'area, così da far felici tutti tranne Omar di cui non fregava un cazzo a nessuno). Ancora oggi capita di sentire qualche bambino (o eroe, fate un po' voi) ammirare con tutto il cuore quei due pionieri dell'annullamento a favore dell'evoluzione umana.
Raccontavo però della sfida. Ash partì carico a tuono, il senso di colpa pure. Dopo una fase iniziale di studio e cori da stadio (o forse il contrario? Non ricordo) l'incontro terminò subito con un sostanziale pareggio. O una doppia sconfitta, fate voi. I due contendenti si abbracciarono commossi e si dissero cose che nessuno riuscì a sentire. Uscirono dal ring e vennero visti un'ultima volta insieme dalle parti della rosticceria all'angolo tra una strada e l'altra. Per colpa di queste indicazioni così provvisorie i poliziotti non riuscirono a capire chi avesse ridotto in fin di vita un così giovane e superficiale senso di colpa. Alcuni sospettarono di Ash, altri di quelli che sospettavano di Ash, io intanto mi facevo i cazzi miei. Le indagini durarono il tempo di qualche sbadiglio, poi sopraggiunse la noia e il caso venne archiviato come un "Sti cazzi".
Ash amava il fuoco e il fuoco amava di lui: non li vidi mai bisticciare, mai, nemmeno quella volta che si recarono alla finale dei campionati rionali senza capirsi su chi doveva portare le bibite e chi i biglietti.
Non mi confessò dove mai avesse pescato la storia dei desideri, se era o meno una convinzione tutta sua o se di qualcun altro. Ma mi importava poco: quello che mi interessava era la sua storia, da dove cazzo era sbucato, come si guadagnava a da vivere, se preferiva la salsa barbecue a quella rosa (ospito spesso gente a casa). E soprattutto perché cazzo girava sempre armato.
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