mercoledì 26 maggio 2010

Senza petali

- Hai recuperato le munizioni?
- Sì Signore. Questa volta non ci fottono. Vero Signore?
Il Tenente non rispose immerso com'era nell'osservazione, con la speranza di individuare qualsiasi cosa che potesse ribaltare quella situazione di stallo che si protraeva ormai da ore. Tenere così tanto il binocolo sugli occhi gli aveva disegnato due piccoli cerchi color stanchezza sopra il naso, dandogli a tratti dei lineamenti quasi animaleschi.
- Quanti anni hai?
- Diciannove Signore.
Il Tenente fece una smorfia con la bocca e con la sigaretta a penzoloni dalle labbra sembrò pensare Mio Dio.
Quante ore? Quando finirà? Ce la faremo? Tornerò a casa? Rivedrò mia madre? La mia ragazza? Mi scappa la pipì. Cosa darei per una birra. Ho paura.

martedì 25 maggio 2010

Meno di zero

Mescolo
esistenze
non
orientate.

Dipendono
indipendenze.

Zingaro
eterno,
respiro
onirico.

domenica 23 maggio 2010

Volver

Un soffio.
Un ricordo.
Il peso dell'anima.
Addormentarsi.
E sperare,
forse sognare.
Il crepuscolo.
Perdersi,
forse piangere,
forse ridere,
forse rabbia.
Un pugno al cuore.
Il desiderio.
Il sogno.
Ricorrenza.
Quanto tempo?
Non ricordo.
Pensare.
Forse scommettere.
Forse rassegnarsi.
Forse perdersi.
Le mie mani.
Un dubbio.
La paura.
Un'idea.
Dove sei?
Dove sarai?
Uno strappo.
Forse uno squarcio.
Forse tu.
Sicuramente tu.

giovedì 20 maggio 2010

Uno di questi giorni

Questa giornata la rimuoverò dalla mia memoria, cosa naturale per uno che soffre di amnesia, ma stavolta la malattia non c'entra. Dimenticherò questa giornata per il semplice fatto che non mi è successo niente. È semplicemente trascorsa. A parte il paziente con un fiore nel retto, niente di eccitante. Ma non posso certo dire che la mia sia una vita orrenda. C'è gente che se la passa peggio, come ad esempio il vecchio Sam, uno che passa le sue giornate alla ricerca di cacca. Secondo me ha bisogno di andare in terapia, non è normale un'inclinazione del genere. Appena finisco la doccia, mangio qualcosa e poi filo alla "Buca" da Jack e gli altri. Stasera gioco la finale di biliardo contro Giorgetto, il novellino.

Non sono più qui

Come gli amanti di Klimt, come gli amanti di Magritte. Se ci fosse uno spagnolo direbbe volver volver volver.
Un urlo accecante mi sbrana le vene i polmoni. Dov'è? Dov'è?
«Come Joel e Clementine. »
«Come Bob e Charlotte. »

«Mi hai rapito» mi dice.
«Mi hai lasciato andare. Mi hai mandato via. Mi hai cancellato. »
«Voglio darti delle risposte. »
«Non voglio farti domande. Sono ancora in una situazione di breakeven. Ho i crampi allo stomaco solo a dirlo. »
«Io... »
«Zitta, non dire nulla. »

Disperato ubriaco stop

Il pensiero vola a cercarti
le volte innumerevoli che ti vorrei parlare
per dirti ogni cosa.
Non so ancora quante lune,
quanti soli,
quante stelle,
quante nuvole,
dovranno scorrere.
So solo che ti vorrei qua,
far di te la mia musa,
far di te il mio arrivo,
darti il mio corpo,
darti il mio sorriso,
darti il mio orgasmo.
Mi fermo e rido,
mi muovo e sorrido.
Il ricordo di quegli attimi
mi segue e sorpassa
ad ogni mio respiro
e non capisco fin dove arriva la paura.
Paura di cosa?
La nostalgia è una puttana
che si fa avanti quando ho finito i soldi
per pagarla,
per fare il pieno
e pagare un motel.
Eppure sono qui.
Fradicio.
A pensarti.
Ad eccitarmi pensando a te.
Ti voglio qui,
con tutto il mio cuore,
con tutta l'anima.
Ti voglio.
Semplicemente ti voglio.
In questo momento.
Giuro.

mercoledì 19 maggio 2010

Il vento dell'ovest

"Mi ricorderai quando il vento dell'ovest si alzerà sul tuo viso? Dimenticherai la gelosia del sole nel suo cielo?"

Camminavano per i campi d'orzo, quelli che li avevano visti crescere, passo dopo passo, tenendoli per mano. Ci avevano corso, ci erano inciampati, ci avevano fumato le sigarette di papà.
"Quella volta che a momenti bruciava tutto, ricordi?"
Si erano dati il primo bacio, ci avevano fatto l'amore.
"Era la prima volta."
"Anche per me."

venerdì 14 maggio 2010

Pioggia a maggio

Un cerchio nel grano,
separato dall'ignoto,
eppur pensare a te.
Cerchi nelle pozzanghere,
pioggia che violenta
la primavera.
Non sei tornata.
Il ricordo di me
mi sfugge.
Vacillo,
ubriaco e stanco,
per bar e incubi,
errori e scuse,
perdoni e...
Così presto.
Ci siamo persi.
In un sogno.
Maledizione.

domenica 9 maggio 2010

Fai di me il tuo sogno

"Fai di me il tuo sogno" leggo sul mio blog. Mi accendo una sigaretta e comincio ad espellere cerchi di fumo dalla bocca, che si vanno ad infrangere sul monitor del mio portatile.
Perché proprio a quest'ora? La domanda non è esatta. Chi è? Chi sei?
È la prima volta che ti vedo. Non riesco minimamente a capire tu chi possa essere. La tipa che ho cercato di rimorchiare l'altro anno in zona colonne? No. Era col suo ragazzo. Ragazzo che io non ho mai visto per tutta la sera.
La mia ex? Futile speranza. Ormai sono partito ed il continente ce l'ho alle spalle da almeno un paio di anni. Che dico. Non ricordo nemmeno. E lei non sarebbe in grado di farmi una sorpresa del genere. Altrimenti non sarebbe la mia ex. Vediamo. Pensa. Pensa. Pensa. Pensa. Zero. Non riesco proprio a capire.
Cazzo.

giovedì 6 maggio 2010

Sangue

La scena più raccappricciante che abbia mai visto.
Giuro.

È lì davanti a me.
Sdraiato sul letto ancora tutto vestito.
Trapunta buttata per terra.
E quel sangue.
Su tutta la bocca.
Su tutto il naso.
Anche la barba ne è piena.
Per non parlare della maglietta.
La macchia sul petto ormai secca emana un odore acre da far vomitare.
Che puzza.
E pensare che l'avevo avvertito.

mercoledì 5 maggio 2010

Ventiquattro ore

Un lampo che arriva e tutto tace.
D'un tratto la scintilla si fa fuoco
e le acque tornano calme.
Nuvole senza spinta
appaiono e giocano dando tepore
all'anima.
La mia anima.
Un solo giorno per rimettere in discussione
ciò che domani non so se ci sarà.
Non ho paura.
E vada come deve andare.