Dancing in the dark è tra le più belle rhytm-ballad mai realizzate. Su questo non voglio discussioni.
Il singolo, una ballata profonda, disincantata, di stupefacenti contenuti e arrangiamenti, anticipa (pur essendo l'ultima a essere scritta e inserita, su insistenza del grande produttore Jon Landau) la pubblicazione di Born in the U.S.A., album verità per Bruce Springsteen ormai pronto per la consacrazione definitiva dopo sei album mozzafiato di cui l'ultimo è l'acclamato Nebraska. La canzone esce il 9 maggio 1984 e il lancio è una vera e propria irruzione nelle classifiche mondiali: il brano rimane 4 mesi nell'americana e importante Billboard, raggiunge la seconda posizione non riuscendo a battere di un pelo When doves cry del mostro Prince.
Born in the U.S.A. esce il 4 giugno dello stesso anno, già bollato da Rolling Stone, critica e pubblico il capolavoro di The Boss (verranno estratte anche Cover me, Born in the U.S.A., I'm on fire, Glory Days, I'm going down, My hometown).
A confermare il successo planetario di Dancing in the dark ci pensano festival e concorsi di tutto il mondo: la canzone vince nel gennaio 1985 il Music Award al Miglior singolo pop rock e fa quasi bottino pieno nel referendum annuale indetto da Rolling Stone, conquistando il premio al Miglior Singolo assegnato dai lettori ma dovendosi accontentare di un onorevole quarto posto nella stessa categoria secondo i critici.
Il video ufficiale, uscito il 25 luglio 1984 su MTV, è diretto da Brian De Palma. Viene girato un mese prima al St.Paul Civic Center (Minnesota), alla presenza di 200 appassionati e fortunati fan. La ragazza che alla fine sale sul palco e balla con Bruce è una ventenne Courtney Cox, che dieci anni dopo raggiungerà la fama grazie alla serie Friends nelle vesti di Monica Geller.
Esiste un retroscena su questo video. Il concept originale, del regista Jeff Stein (autore tra gli altri Rebel Yell di Billy Idol) prevedeva Bruce che ballava, accompagnato dal compianto Clarence Clemons, letteralmente al buio. Succede che a metà delle riprese The Boss ha un piccolo diverbio con il D.O.P. Daniel Pearl (lo stesso che un anno prima realizza la fotografia di video come Billie Jean di Michael Jackson e Every breath you take dei Police tanto per capirci). La discussione ha come epicentro proprio una questione di luci. Springsteen vorrebbe un grande silk attraverso cui far scorrere la luce, ma Pearl si rifiuta perché
"That’s how we light Stevie Nicks (...) You’re not a p*ssy, you’re quite the opposite. You’re super manly here. I can’t light you like I would light a woman."
(Così è come illuminiano Stevie Nicks (...) Non sei una femminuccia, sei proprio l'opposto. Sei super virile. Non posso illuminarti come farei con una donna.)
(intervista a Daniel Pearl su www.goldenageofmusicvideo.com, "The untold story of Bruce Springsteen's original Dancing in the dark music video")
Le riprese proseguono per qualche shoot, fino a quando Springsteen abbandona il set per non farci più ritorno. Le vite del cantante e di Pearl proseguono, fino a quando nel 1992 si incontrano nuovamente. The Boss chiede scusa al D.O.P., ammettendone le buone intuizioni ai tempi di Dancing in the dark e girano insieme il videoclip per Human Touch.