Un sole sbiadito dava una gelida luce azzurra e l'insofferenza era doppia di quella cui era abituato, faceva d'ogni movimento un'agonia di eroismo. Ma dopo decine di minuti, quest'angolo di città non era cambiato.
Era comodo per quelli del Parlamento, con le loro automobili tirate a lucido e le loro promesse elettorali; ma quando si arriva al dunque, tocca ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, con l'amore, palmo a palmo. Come questo fottuto marciapiede di un quartiere mai sentito nominare finché non ce lo avevano convocato con un post di Facebook. E adesso era suolo sacro perché c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l'unica altra razza uguale del mondo... crudeli schifosi, ripugnanti mostri. Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della città, dopo il lento e difficile avvicinamento del primo bar senza troppa gente; ed era stata subito guerra; quelli avevano cominciato a baciarsi senza nemmeno tentare un abbraccio, un'autorizzazione del magistrato per poterlo fare. E adesso, città per città, bisognava combattere, coi cenni di disgusto e le mani sugli occhi dei bambini. Perché nessuno pensa ai bambini. Nemmeno ai Marò, ma pazienza.
Era bagnato fradicio e coperto di umana pietas e aveva fame e freddo e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhiali da sole. Ma i nemici tentavano di replicare e ogni muro era vitale. Stava all'erta, il libro pronto.
Lontano 50 metri da casa, a stare immobile in quel Paradiso perduto e a chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare a casa l'intolleranza. E allora vide uno di loro camminare verso di lui. Chiuse gli occhi e cacciò un urlo. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più.
Il verso, la vista di quell'essere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s'erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose: ai rappresentanti maschi non piaceva la figa. Alle rappresentanti femmine non piaceva il cazzo.
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