La trasferta. Una per un reportage. L'altro volontario nei campi ospedalieri. E guarda un po'. Chi non muore si rivede. E ti accorgi che nemmeno chi non vive riesce a vedersi. Insomma. Facciamola corta.
Mercato della capitale, casino. Zona a rischio, una bomba può esplodere da un momento all'altro.
Infatti. Boom! La solita macchina parcheggiata che salta in aria e porta via con sé uomini, donne e bambini. Non c'è tempo per contare. Chiamate i soccorsi! Confusione, polvere e sangue. I feriti da una parte, non so come, ma raggruppateli in base alla priorità. E lì in mezzo una bambina che urla tutto il suo dolore, tra i corpi di parenti e conoscenti. La bimba è in piedi, spicca, ferita soprattutto nell'anima. Qualcosa che nemmeno un medico può cucire. Però il resto lo può rimettere a posto. E' un attimo. La fotografia dell'anno: "Il volontario e la bambina".
La richiamano, deve tornare a casa. Lui rimane in quella terra di guerra.
E quando lui e lei guarderanno per bene quella foto verranno divorati dalla nostalgia dell'attimo che c'era ma che non si poteva.
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