sabato 31 dicembre 2011

2012. Non auguri. Un non brindisi a...

Prendete i bicchieri.
Fatto?
Sollevateli.
Scaraventateli contro il muro.
Poi pulisco io.
Vorrei non fare un brindisi.

domenica 25 dicembre 2011

Martin Scorsese, Shutter Island (2010) - Dialogo sulla violenza.

Quello che segue è il "Violence Speech" tratto dalla sceneggiatura (da pagina 107, stesura 2007, non definitiva) di Shutter Island, film (2010) di Martin Scorsese, screenplay di Laeta Kalogridis, basato sul romanzo omonimo (tradotto in Italia "L'isola della paura") di Dennis Lehane.

Lo trovo un dialogo molto interessante, composto da battute che possono sfondare la quarta parete ed essere contestualizzate agli ampi dibattiti sulla violenza nel mondo contemporaneo.
Riporto la versione originale, di facile comprensione.

Questo il link da cui poter prendere in prestito la sceneggiatura del film (non definitiva, 3 ottobre 2007): http://www.rapidspread.com/file.jsp?id=2vneaucjli.

In fondo al post, potete trovare il video (in italiano) del dialogo da me proposto.


Fredric Brown, Sentry (La Sentinella, 1954) - Trascrizione e Traduzione

Galaxy 2/54, rivista su cui
apparve Sentry.
Sentry è in assoluto uno dei racconti più famosi di Fredric Brown (1906-1972), mitico scrittore di fantascienza (non solo ma soprattutto) paragonabile per temi trattati e scorrevolezza narrativa ai più grandi del genere, come Isamov oppure Dick. Ciò che caratterizza Brown è il dono della sintesi, la capacità di scrivere racconti dai forti contenuti in sole due pagine, a volte tre, tante altre in una sola (!). Questa specialità della casa la troviamo, appunto, in Sentry (in italiano, La Sentinella), un racconto che deve la sua fama alla genialità della trama, costruita sulla struttura tipica della fantascienza, dove pregiudizi e stereotipi vengono messi in discussione usando la fantasia, e conclusa in uno dei finali a sorpresa più citati di sempre.

Vi riporto il testo originale e l'annessa traduzione.

Fredric Brown (1902-1972)
Date un'occhiata alla bibliografia di Brown, ne potreste rimanere sorpresi.
Per dirne una, da un suo racconto, Arena, venne tratto l'episodio omonimo di Star Trek.


sabato 24 dicembre 2011

Beck - Everybody's Got To Learn Sometime (Eternal Sunshine of the Spotless Mind Soundtrack, 2004) - Traduzione

Cover del singolo (originale, 1980)
Inclusa nella colonna sonora di "Eternal Sunshine of the Spotless Mind" (tradotto orribilmente in italiano "Se mi lasci ti cancello") Everybody's Got To Learn Sometime è un pezzo in origine dei Korgis (scritta dal leader James Warren), hit del loro secondo album Dumb Waiters del 1980. Nel film sopracitato la canzone è una cover di Beck, che gli toglie la buccia Synth e Wave proponendola alla sua maniera, voce, piano, archi, batteria leggera e basso sottile, in un crescendo dal forte sapore ballad poco "psiche" molto "delico" (direi "delicato"). Una versione che ben si incastra nel (per me, e non sono l'unico) capolavoro di Michael Gondy e Charlie Kaufman (sceneggiatore che io venero).
Testo semplice, però composto da versi efficaci che sono le martellate da dare a un chiodo per mantenere dritto un quadro.
Bando alle ciance, questa è la traduzione. E se vi capita guardatevi "Eternal Sunshine of the Spotless Mind". Vi cito un commento di un utente di YouTube in merito, per me davvero azzeccato:
"Watching this film 1 time = What the hell?!?", watching this film 2 times = Genius! I gonna watch it again!".

In fondo al testo i video con le versioni, la prima originale, la seconda cover, del pezzo. La terza è la versione cantata al concerto tributo per Nelson Mandela, interpreti Zucchero, Brian May e Roger Taylor.

Davide Lettermano Late Show. With Jesus Christ!



Il Late Show sta per cominciare. Vi auguriamo una buona visione.
Sigla.
Applausi.

Davide Lettermano, in abito rosso, cappellino natalizio, buon gusto rimasto nel guardaroba e barba fatta ci accoglie nel suo studio con un grande e festoso sorriso. Seduto sulla scrivania, aizza il pubblico per ricevere più applausi, neanche fosse un santone.

DAVIDE
Buonasera e bentornati, se mai ve ne foste andati, al Late Show. Quella di oggi è una puntata importante.E' la numero 1000. 

Applausi. Anzi. Standing ovation.
Davide Lettermano
In sovraimpressione appare il link dello show da cui poter scaricare le precedenti 999 puntate. Per chi scaricasse l'opera omnia, alla modica cifra di ##### migliaio di §§§§, in regalo la prestigiosa Enciclopedia Sul Perché Essere Più Buoni A Natale Conviene In Qualsiasi Religione. 

DAVIDE 
Proprio per questo non farò alcun monologo satirico sulla politica internazionale. Non metterò alla berlina quell'idiota di parrucchiere che presto licenzierò. Di quello che succede in Afghanistan, in Italia, nelle Antille, in Iran, bhè, oggi non ci importa. 
Ho voglia di festeggiare. Ecco quindi l'ospite di oggi. Rullino i tamburi. 
Non è Babbo Natale. Non è il Grinch. Non è Jack Skeleton (irreperibile dalla luna di miele). Non è Batman. 
Signori e Signore.
Credenti e non.
Atei e pure.
Con grande piacere ecco a voi...il Figlio di Dio! L'unico e grande...Gesù Cristo!

lunedì 19 dicembre 2011

Perché scrivere.

Scrivi, qualsiasi cosa sia, scrivi. Qualsiasi cosa possa essere. O debba essere.
Se ti piace farlo, scrivi. Se quando lo fai trascorrono le ore e non te sei accorto e non provi alcun rimpianto per non aver fatto altro, continua a farlo.
Che sia una storia, una poesia, una storia che diventa poesia, una poesia che diventa storia, scrivila.
Una sceneggiatura, un copione, un monologo teatrale, un dialogo, l'idea per un fumetto, per un piccolo video con gli amici, un qualsiasi cosa che nasce come uno dei precedenti e diventa un altro e intanto si è trasformato dalle due al migliaio di volte, scrivi.
Anche se poi la lasci a metà, anche se dopo una riga non hai più idee o voglia, scrivila.
Io non sono uno di quelli che ti dice che fino a quando non hai sia inizio che fine di una storia non vada scritta. No. Perché quello che hai scritto potrebbe servirti da un'altra parte. Oppure potresti incappare in una giornata migliore, una di quelle che ti fa venir voglia di continuare. Oppure potresti avere avuta la giornata talmente storta da sentire il desiderio di cambiarla del tutto. Idee dopo idee, puoi metterne quante ne vuoi, aggiungi la variabile del tempo, ma quello che ne verrà fuori è pur sempre un'idea.
Da poter rileggere, riscrivere, cancellare, ricominciare, abbandonare, riprendere.
Non fartelo vietare da nessuno. Non farti scoraggiare dal farlo da nessuno.

E se il tuo sogno è far leggere agli altri quello che hai scritto. Oppure fargliela vedere. Per i tuoi cazzo di motivi.

venerdì 16 dicembre 2011

S106

Ribelle
prendi in giro
i fedeli alle regole.
Quanti anni ci hai messo a venire fuori?
Da quanti sei li?
C'è poco da fare:
chi non ti aspettava
è meglio che torni a studiare.
Non fisica.
Nemmeno quella degli astri.
E' solo una questione di umiltà.
Perché quello che hai fatto
non è altro che 
ricordarci
quanto
siamo
impotenti
di fronte all'universo.
Che non possiamo essere Dio
su alcuna cosa. 

Grazie.

Sharpless 106 Nebula, originata dal materiale emesso da IRS4, stella massiva nata 100 mila anni fa. Il tutto nella Costellazione del Cigno.



mercoledì 7 dicembre 2011

Nirvana - Heart Shaped Box (In Utero, 1993) - Traduzione

"Scritta in cinque minuto dentro un armadio". Questo vuole la leggenda.
Heart Shaped Box, primo singolo estratto da In Utero (1993), è una di quelle canzoni il cui testo, scritto da Kurt Cobain, risulta davvero misterioso e complesso. La difficoltà di comprenderla si impenna alla seconda strofa, quando in modo palese (l'imene) e meno chiaro (la vagina, vista come "un'orchidea carnivora", su ispirazione di saggi scritti da Camille Paglia e Tennessee Williams) si intravede un rapporto con l'altro sesso (a detta di molti individuabile in Courtney Love, moglie, ex leader delle Hole, che a volte regalava a Kurt "scatole a forme di cuore") morboso e inavvicinabile da nessun altro. In base ai versi possiamo tradurre la canzone come manifesto dell'intimità profonda e intoccabile della coppia, dove la "compagna" assume anche il ruolo di "madre".
Bando alle ciance. Questa è la traduzione. Ben lieto di accogliere qualsivoglia consiglio o correzione.

Joy Division - Disorder (Unknown Pleasures, 1979) - Traduzione

1979. In piena esplosione new wave e rivoluzione post-punk i Joy Division (Manchester) irrompono con un album dalle forti tinte synth-dark e goth, retto dai testi ipnotici, profondi e maledettamente veri di un Ian Curtis già depresso ma ancora rabbioso. Unknown Pleasures. L'album è di per sé un capolavoro ("mia opinione in mio blog"), Disorder è una perla di ritmo e parole, un vortice claustrofobico che risucchia, mastica, sputa e risucchia di nuovo la desolazione di Ian verso un mondo troppo diverso e lontano.
Dura interpretare con esattezza l'interlocutore della canzone. In molti ci hanno visto la morte, altri la depressione, addirittura alcuni l'omosessualità (versione che escludo a priori). Io sono uno di quelli che crede che la canzone abbia a che fare con l'epilessia di Curtis, malattia che lo porta alla depressione per le difficoltà connesse.
Bando alle ciance. Questa è la traduzione del testo. Dove vi fossero pecche, non mancate di farmelo sapere.
In fondo troverete il link al video.


venerdì 2 dicembre 2011

Amanti in Giappone

Testa aperta,
qualcosa oltre gli emisferi
oltre i neuroni
che punge l'anima
mentre butti giù il quarto coca e jack,
non ti spieghi come,
cosa ti ha catturato,
dimmelo,
cosa non ti fa ascoltare
la storia di Alfredo,
cosa c'è là
tra trucchi pesanti
e racconti di scopate inventate?