martedì 30 agosto 2011

Ora sono vicini - Ultima parte.

- Una numero uno, dici?
- Ti basta solo guardarmi.
L'abbraccio è di troppo. Niente scene drammatiche, lui lo sa. Lui vorrebbe ma sa che lei non lo sopporterebbe.
Il compromesso, quel venirsi incontro perché ci si ama, deve lasciar spazio al rispetto per l'altro. Al sacrificio della propria indole. Sapendo di non ottenere nulla in cambio. Si da perché si vuol dare, non perché si vuol ricevere.
Difficile dire se si è soli oppure insieme. Forse si è soli insieme.

Eppure quando si è capaci di comprendere e comunicare si può essere qualsiasi cosa. Qualsiasi.
E qualsiasi cosa siano, loro lo sono.
Lui sa che lei merita il meglio che esista.
Lei pure. Ma non lo vuole. Non vuole più niente.
Ciò che ha vuole che gli basta per sempre.
Perché rischiare la sofferenza quando si può vivere con la certezza di essere tranquilli?
Ma non è questo ciò lei gli ha insegnato.
Lui ci riprova.
Lui deve crescere.
L'ultima persona a cui rimane dimostrarlo è lei. Soltanto lei.
Cazzo.
- Io ci sono nato qui dentro. Ma non voglio morirci.
- Nemmeno io.
- Conosco quello che speri per me. Ma perché continui a dimenticare ciò che io spero per te? Per ciò che è stato? Per i piatti rotti? Per le grida e le bestemmie? Per le promesse infrante? Per i pochi momenti buoni?
Lui respira un attimo.
Lei lo fissa.
Sta per succedere qualcosa.
- Nulla appartiene al passato. Crederlo è da vigliacchi. Da ipocriti.
E' successo. Lui ha sfondato il muro.
Lui è nel canale. Ma ha smesso di nuotarci. Adesso è il fiume. In piena. Che straborda e travolge.
- La sofferenza non va sepolta. Mai. Tristezza e angoscia vanno chiuse in cantina, ma non si devono mai buttare le chiavi. Mai. Altrimenti è come rinnegarsi. Far buon viso a cattivo gioco? Col cazzo. Il dolore è ciò che ci rende padroni dell'universo. Conoscerlo è la virtù di chi ha il coraggio di rischiare. Come tu hai sempre fatto. Cosa sei ora? Cosa sei? Niente più che una donna che finge. E' questo che vuoi essere? Una persona che si nasconde dietro la bugia di un oggi meraviglioso e un domani ancor di più? Stronzate. Solo stronzate. Dov'è finita la tua curiosità? Dove sei finita? Cristo Santo.
- Mi sembri un po' confuso. Quanto stai parlando?
- Ognuno ha le sue. E tu sei una stronza.
Lui ha sfondato un muro che nemmeno lei sapeva di avere.
Stronza.
Sì. Lo ha detto proprio lui.
Nessuno mai l'aveva fatto.
Cosa fare? Uno schiaffo? Urlare come una pazza? Mandarlo a fanculo? E poi? No, no. Fermati un attimo. C'è una ragione. Tutto questo sta succedendo a causa di qualcosa. Di più forte. E se fosse davvero una stronza? E' necessario ascoltarlo. E' necessario stare zitte.
- Io appartengo al futuro. E tu appartieni al tuo. Cazzo. Siamo il futuro di entrambi. Seppellire le cose nel passato non fa che trascinartici. Vivi serena, dici. Non vivi, dico io. Buttarsi tutto alle spalle e far finta che nulla sia successo, conservando giusto qualche buon ricordo solo per non sentirsi troppo in colpa, ti lascia indietro su te stessa. Sarai per sempre aggrappata a qualcosa che credi non esista più. E così facendo non farai che reiterare quel passato che millanti scomparso. Una meravigliosa cazzata, sai? Non ne val la pena. No. Meriti di vivere. Meriti di rischiare. Meriti di provarci. A costo di soffrire. Perché il dolore non sarà più lo stesso. No. Ogni sensazione, ogni sentimento. Tutto è diverso, sempre. Quell'uomo è stato. Ce n'è un altro che ti aspetta, lo sai. Basta che mi guardi. Concediti di essere te stessa. Liberati del tuo passato sul serio: ricordandotelo.
Si guardano.
Lui è zitto.
Forse ha detto tutto, forse no.
Lei ha ascoltato ogni singola parola.
E chi se ne frega se è stato un po' confuso. Chi cazzo se ne frega.
Lui è così. Lui è così.
Parla. Parla.
Lo fa col cuore. Col cervello. Col cuore.
Lui è così.
Un numero uno.
- Una stronza?
- Una numero uno.
Niente abbracci. Per piacere, diamo spazio al rispetto.
Fanculo alle zanzare. Fanculo i rospi da ingoiare. Fanculo i muri.
Comprensione e comunicazione. Equilibrio. E possiamo essere ciò che vogliamo. Solo così possiamo essere qualcosa.
Però dai. Almeno un'ultima cosa la puoi dire.
- Ti voglio bene, mamma.




2 commenti:

  1. mi piace e mi stupisce, ci sono considerazioni che si fanno osservando altre che osservi a cose fatte. il testo mi colpisce, in tanti momenti mi sospende...sovrappensiero...due o tre battiti di ciglia e riprendo la lettura..grazie, molto bello.

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  2. ciao Lau, grazie mille di essere passata, contento ti sia piaciuto :) - l'ho scritto di getto, un po' per esercitarmi, un po' per sfogarmi. di roba da imparare ne ho ancora molta. sospendere dici: mi piace, è tra le cose che ho cercato di creare in questa specie di racconto :)

    Guido

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