E ora? Intorno dormono anche le mosche e la televisione va consumandosi su repliche e repliche, il locale sta per chiudere porco cazzo che domani c'è gente che lavora, facciamo una passeggiata?
Ora sarebbe più vecchio di prima, probabilmente avrebbe qualcosa in più da dirmi e meno da insegnarmi (lo ha mai fatto?) e di nuovo il porpora: lì un murales con scritto "non abbatterti, sono solo castelli che bruciano" tutto porpora è il ventaglio della memoria che soffia nel caldo della sbronza triste ma non troppo, perché comunque è necessario mantenere una dignità, e comunque la dignità ce la giochiamo anche da sobri ad ogni scelta che facciamo, però io non ho scelto di perdere mio padre, lui ha scelto di andarsene? E qui rimasero in silenzio, un lungo silenzio intubato mentre i camion della nettezza scorrevano in sottofondo ma non erano titoli di coda perché, andiamo, per chiudere ci vuole almeno una colonna sonora, non c'è niente di meglio dei Police, anzi andiamo con Clapton e finalmente gli chiese ma non hai sonno?
Sì.
Buonanotte.
Non si conoscevano ma si bastarono, entrambi allo stesso modo. Non c'è un modo per incastrare le persone, a volte il cazzo di caso le unisce in base a variabili che non sono chiare né a Dio né al Demonio, figuriamoci al tempo (che è un affittuario scomodo della pazienza dei primi due) e lo spazio è già a dormire da un pezzo.
La notte scese, anche i sogni.
Porpora.
Per entrambi.
E basta.
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