mercoledì 11 gennaio 2012

Toccata e fuga. La masturbazione ai tempi dell'amore.

Immagine di Misconception Photography.
http://www.flickr.com/photos/alyzam6/4862005604/

Stop.

Rewind.
Slow motion.
Pause.
Play.
Slow motion.
Replay.
Replay.
Pause.

Indurimento.

Alzarsi.
Cucina.
Frigorifero.
Birra.
Ancora una.

Tornare in soggiorno.

Comprare i biglietti?
Partire domani stesso?

Sedersi.
Rimanere immobili.
Bere.
Bere.
Bere.
Fumare.


Rewind.
Slow motion.
Pause.

Stop.

Chiamare.
Aspettare.
Mi manchi.
Lì che ore sono?
Ancora un paio di settimane.
Ho trovato la cassetta.
Un'ora per montare il videoregistratore.
Smetto di fumare domani.
Domani mi ridanno il computer.
Era nel solito mobile, in mezzo a tutte le altre.
Sì.
Non ho smesso di masturbarmi da quando sei partita.
Ogni tanto mi dedico anche ad altro.
Non ricordavo ci fosse tutto quel sole.
Solo quindici giorni.
Cosa indossi in questo momento?
Spogliati.
Ti aspetto.

Chiudere.
Rimanere immobile, quasi intrappolato.
Pensare che ancora poco tempo e si torna liberi.
Birra.
Birra.
Spogliarsi.
Chiudere gli occhi.
Masturbarsi.

Quando si è soli è una meravigliosa sega.
Quando si è innamorati è sano allenamento.
Quando si è innamorati e soli è un tributo d'amore.
Ovvio.
Oltre le due giorni al giorno si diventa maniaci.
Ma torniamo all'innamorato.
Che si masturba per un solo motivo.
La frustrazione?
Amica/o.
Hai la mia compassione.
Ora però smetti di leggere e vai a parlarle/gli.
Torniamo all'innamorato.
Che si masturba per un solo motivo.
Perché l'altra/o è la sua pornografia.
E non c'è pornografia migliore di quella che gli altri non possono vedere.


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