mercoledì 19 maggio 2010

Il vento dell'ovest

"Mi ricorderai quando il vento dell'ovest si alzerà sul tuo viso? Dimenticherai la gelosia del sole nel suo cielo?"

Camminavano per i campi d'orzo, quelli che li avevano visti crescere, passo dopo passo, tenendoli per mano. Ci avevano corso, ci erano inciampati, ci avevano fumato le sigarette di papà.
"Quella volta che a momenti bruciava tutto, ricordi?"
Si erano dati il primo bacio, ci avevano fatto l'amore.
"Era la prima volta."
"Anche per me."
Si erano scambiati le prime promesse."Per sempre."
"Per sempre."
Dopo tanti anni camminavano per quei campi d'orzo ed il tempo aveva cambiato qualcosa.
"Il vento dell'ovest."
"Con la corrente le spighe continuano a muoversi e con te a guardare con me tutto è così delicato, così lento. Ogni secondo dura un minuto e ogni minuto dura un'ora."
"Anche adesso?"
"Adesso più che mai."
Le sfiorò il viso accarezzandola sulla guancia destra e lei cominciò a baciargli la mano per poi appoggiare totalmente la testa all'interno del suo palmo, come se volesse dormirci.
Lui davanti a quello sguardo perdeva il senso dell'orientamento e non solo quello. In quei momenti tutti i cinque sensi si mescolavano e lui si sentiva bruciare di passione.
Si abbracciarono.
"Sei mia."
"Sono tua."
Il vento dell'ovest cominciò a far danzare i campi d'orzo. Tutte le canzoni e le poesie del mondo erano lì rappresentate davanti ai loro occhi.
"Che fai, piangi?"
"Sì. Sono felice."
Il discreto soffio dell'ovest assistette a quel bacio con adeguato riguardo senza disturbarli. Davanti certe scene anche la natura con tutti i suoi elementi non poteva che rimanere a osservare in silenzio, con un pizzico di orgoglio e invidia.
Sono passati anni da quei giorni d'estate ma nulla era cambiato.
Le colline, i monti.
"Ti ricordi la bufera dell'anno scorso?"
"Per fortuna avevo le chiavi della baita altrimenti chissà come finivamo."
"Due allegri ghiaccioli in pasto ai lupi."
Risero.

"Mi dici cosa è successo?"
"Non lo so."

"Bisogna avere coraggio."
"Ho paura."
"Anch'io. Ma sono qui."
"Anch'io sono qui."
"Dobbiamo avere coraggio."
"Ce l'avrò."
"Ce l'avrò."

"Ti amo."
"Ti amo."

"Non ti ho mai fatto promesse alla leggera... qualche volta posso non averne mantenuta qualcuna, rischiando di mandare tutto a puttane."
"Qualche volta l'hai fatto."
"È vero. Ma siamo qui."
"Infatti."
"Ma giuro, nei giorni che ancora rimangono cammineremo ancora per questi campi d'orzo."


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