Il culo volante

Era tutto pronto per un finale drammatico con i fiocchi. Si voltò un'ultima volta e prima di premere il bottone dell'elevatore ultraterreno sussurrò qualcosa di incomprensibile. Alchè i presenti, qualche vecchio agricoltore, una donnaccia e un fante di picche, gli chiesero di ripetere quelle strane parole. Non perché ne fossero interessati, quel tizio non lo conoscevano nemmeno: ma un uomo che sta per salire su un culo gigante attira comunque attenzione (effetti collaterali compresi).
Lui provò a ripetersi ma il culo gigante stava per decollare e l'alcoolismo imparato sulla Terra gli aveva ubriacato la concentrazione: nella fretta inciampò in un oggetto impossibile e cadendo si ruppe un paio di costole e dimenticò come esternare il dolore. Gli scappò un sorriso, non lo ritrovò mai più. Il culo gigante era già decollato, sopra gli sguardi stupiti della donnaccia e del fante di picche (i vecchi agricoltori erano tornati al loro lavoro, delusi dalla mancanza di tette giganti o almeno di qualche rivelazione sulla vincitrice del prossimo derby della contea) che approfittarono dell'occasione per concludere questo racconto assurdo.

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