mercoledì 4 aprile 2012

Veloce riflessione sull'eremita sociale.

Ciao, come stai? Sì tu, proprio tu. Che stai ascoltando l'ultimo disco dei Wrcwovwvnow, gruppo elettro folk delle Ande polacche, che ti bevi i film nichilisti di Faddcnuvw Drass, il vero genio incompreso della cinematografia scandinava, che ti ammazzi di poesie del grande Vnno3v3rj Frattst3rv in arte Foy, poeta marziano dei primi del '300, che ti divori l'ultimo romanzo introspettivo edonista di Affxcwoc Hg-Jjoohvscv.
Sì proprio tu.
Che sei contro il mainstream. Perché i Queen sono commerciali, Bukowski diceva solo parolacce ed era solo un ubriacone, Woody Allen è troppo nevrotico e psicologico.

Come stai?
Invece di menartela e rinchiuderti in quella specie di elite di questi ciuffoli fatta di conformisti che si credono anticonformisti, invece di snobbarmi perché "quel quadro è una meraviglia, va contro le regole" quando altro non è che un pasticcio orribile di donna con le gambe spalancate (dimmi tu dove cazzo è la novità, dove cazzo è la trasgressione) che non dice nulla, ecco, perché non provi a parlare?
Discutiamone. Nel caso insegnami qualcosa.

Perché va così tanto di moda apparire al di fuori della massa?
Credo che nulla valga quanto far parte di quella massa e spiccarne. Solo così puoi pretendere che qualcuno ti segua per poter cambiare qualcosa.
Altrimenti sei solo un eremita.

E ascolta qualcosa dei Queen, leggi qualcosa di Bukowski, guarda qualcosa di Allen.
E' un consiglio.

E' il sogno di ogni artista raggiungere più gente possibile.
Altrimenti che senso ha fare qualcosa per pochi intimi?

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