venerdì 15 luglio 2011

Inconsistenza di qualcosa non troppo chiaro in dodici passaggi.

*La metafora.
Una casa che vola,
disarcionata dalle sue fondamenta,
struttura labile,
fragile,
in aria,
spinta dal vento
che vorresti non soffiasse,
verso il buio
polvere e cenere,
il sintetizzatore che regola
il tuo battito cardiaco.

*La condizione.
Occhi quasi trasparenti
guardano
e
non vedono
tutto questo,
strada vuota
con i lampioni spenti
dove vola
la mia amarezza.


*Il fatto.
Perché non hai fatto che non esserci,
far sentire la tua presenza
non vuol dire un cazzo,
solo
sconvolgermi
di pensieri che non vorrei,
lontani
e ustionanti,
le promesse che hai fatto
sono le tubature
e i mattoni
che quella casa sta perdendo
volando verso le montagne
risucchiate dal temporale
più spaventoso
di nostra memoria.

*La non conoscenza.
Non puoi approfittare della mia sbronza
per dimostrarmi qualcosa
che non hai.
Che non ha più?

*I dubbi.
Grigio, sfumature,
il limite mai visto,
la distanza tra i nostri pensieri,
il desiderio di non vederti
e
la paura di dover
rincorrere
qualcosa
di simile
all'incubo.

*La certezza.
Per strada incontri decine di persone,
chi va chissà dove,
chi sta scappando da se stesso.
La differenza passa per la cruna
di un ago.

*Il volo.
La casa continua
a perdere pezzi
seguendo una traiettoria
che non conosci
ma che hai disegnato,
non hai ancora capito
che non hai fatto
che
dimenticare
che sono la
tua
tempesta perfetta.
E io sto vedendo tutto.

*La voglia di.
Io non so scopare.
E' qualcosa che lascio fare
solo a chi
non capisce
quanto si perde
a non conoscere
il vero dolore.
A chi sa non essere se stesso.

*La dipendenza.
Per mandarti a fanculo
è bastato un attimo.
Per farlo davvero
ce ne vorranno
mille altri.
Nel mio piccolo ho
fatto meno di quello
che posso fare.
Nessun rammarico,
solo un gran senso
di vuoto
nella distanza
tra quello
che vorrei
e quello che non vorrei.

*Il viaggio.
E lampioni spenti,
e sabbia soffiata sulla strada,
e animali feroci fermi sulle montagne,
e...
stelle mai così sole.
Quasi senza costellazione.

*Il pianto.
Io non so
quanto ancora
dovrò andare
senza impattare in
quella casa
che vola.
Eppure non vedo l'ora.
Per sentirmi vivo.
E fanculo al sesso.
E fanculo al sesso!
Prima del cazzo
è necessario
aver duri
cuore e cervello.
Prima della figa
si devon bagnare
cuore e cervello.

*Le tre del mattino.
Buonanotte.
Non so a chi.
E mi sento abbastanza innamorato
da mettere in discussione
tutto quello in cui credo
e penso.

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