mercoledì 22 maggio 2013

Sesso incandescente come quella volta che ti guardai e ti vidi nuda nonostante i vestiti.

Non saprei dirti nemmeno come si scrive il tuo nome
attaccato come sono al tuo sesso.
Dopodomani sarà un giorno diverso dagli altri
perché stasera ci siamo conosciuti e abbiamo deciso che i nostri corpi dovevano combattere
con l'arma più potente: scopare.
Siamo forse il risultato di una lotta tra due eserciti che si sparano nel nome della stessa nazione?
Che fottere e mischiarsi non sia altro
che la Terra Promessa?
(In fin dei conti per raggiungerla gli ebrei ne hanno viste di tutti i colori).
Droga su droga, droga per droga.
Ti voglio attaccata al mio cazzo.
Mi vuoi attaccato alla tua figa.
Non si può combattere senza un pretesto.
Non ci si può sbranare senza avere fame.
Non ci possiamo impossessare senza concederci.
Prendi i tabù che ti hanno insegnato e rimettili da dove sono arrivati: nel niente.
Lo farò anch'io. Già che ci sono aggiungo un paio di molotov che l'imbarazzo brucia che è una bellezza.
Meglio della benzina.
(te l'ho già detto che scriverei per ore? questo non vuol dire però che non ho una gran voglia di strapparti i vestiti di dosso e urlare insieme finché non si crolla per i colpi di sonno e mai per i sensi di colpa perché senso non ne avrebbe nemmeno a cercarlo).
Ricordami,
mentre i nasi buttano fuori sangue su fumetti pornografici,
ricordami,
mentre i tuoi amici si ammazzano di seghe sugli spogliarelli dei canali privati,
ricordami,
mentre ti fai la doccia con le tue compagne di squadre.
E' bellissimo entrare dentro di te: non devo bussare e non sarebbe un'irruzione.
Dai cazzo, via l'intimo. Domani potrebbero piovere rane.
Lassù qualcosa ci guarda. Incuriosito. Curioso.
Poi invidioso.
Infine geloso.
E questo non è un dito medio al cielo.
E' un'erezione.

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