venerdì 27 luglio 2012

Il lungo addio





Lui e lei si sfiorano un'ultima vera volta. E fanculo al sesso. Fanculo all'amore.
Fanculo alle bugie.
Fanculo alla vita. Fanculo alla morte.
Li vedo. Non posso. Ma non riesco ad andarmene.
La carezza più bella è quella che non hai mai dato. La strada più lunga è quella che non hai ancora percorso. Prima di incontrare la persona giusta è uno scivolare continuo. Anguille. A volte elettriche. Se ne esistono. Chiaro. In un mare dove non è impossibile nuotare. Solo strano.
Il pacchetto accartocciato reclama il posto giusto. Come tutti noi. Trascorriamo la vita a pretendere il posto giusto. Il proprio sputo di mondo dove poter addormentarci senza pensare a chi c'è intorno. Perché conta solo un corpo. Un paio di mani. Un paio di labbra. Un paio di occhi. Oltre ai propri.
Sbalzati in giro con la promessa di un luogo sicuro, cerchiamo rifugio nella risata di chi sopporta le nostre battute.
Lui ha ucciso un uomo. Dio e Satana nello stesso corpo al momento del colpo.
Lui è la bestia che ti sembra di vedere nel buio di una notte in montagna.
Lui è il fuoco che ti difende dalle bestie.
Lei è la rivoluzione.
Lei è la bussola impazzita durante una notte di tempesta.
Loro sono lontani di ventuno grammi.
Crediamo in qualcosa per affrontare le successive ventiquattr'ore. E quel qualcosa è pronto ad ammazzarci nel giro di qualche secondo.
Lui e lei si salutano.
Dura una vita intera.
Ho già voglia di non tornare a casa.
Se lo dicono insieme.
- Non c'è scampo.


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