sabato 23 giugno 2012

OST4Reading #1. Dylan Dog, 71, Il lungo addio + Queen, These are the days of our lives (Innuendo, 1990) - Traduzione

A volte mi diverto molto a ricercare una corrispondenza tra ciò che leggo e ciò che ascolto. Che sia un racconto, uno stralcio, una riflessione, una poesia, mi piace trovare una canzone che funzioni da colonna sonora del brano, come se a nostra insaputa i due (o più) autori si fossero messi d'accordo per creare un'opera unica lasciando a noi il piacere di ricomporla.



Mi è successo in particolare con un fumetto: Dylan Dog. Albo 71, Il Lungo Addio. 
La storia, soggetto di Marcheselli, sceneggiatura di Sclavi, disegni di Ambrosini (tutti e tre in stato di grazia) è di quelle per i sensibili vecchia scuola. Marina Kinball chiede a Dylan Dog di riportarla a casa, Moonlight, il paese dove i due trascorsero un'estate insieme durante la loro adolescenza. Il viaggio diventa ben presto un tuffo nei ricordi di quei giorni, dove tra i due ragazzi nasce un amore che però per varie vicissitudini non avrà mai compimento. (SPOILER ON) Questo ritorno a Moonlight non sarà altro che l'ultimo regalo di Marina per il suo amato Dylan: la donna infatti è già morta da tempo, ma ha voluto nel suo ultimo istante sulla Terra condividere con l'indagatore dell'incubo un ultimo meraviglioso, triste, nostalgico viaggio, fatto di ruote panoramiche che abbandonano il luna park direzione universo, treni usciti dal nulla che sembrano non fermarsi mai. (SPOILER OFF)

E' quindi un viaggio attraverso quello che possono essere "i giorni della loro vita".
Ed ecco qui la corrispondenza, la colonna sonora perfetta: "These are the days of our lives" dei Queen, ultimo singolo che vede protagonista del videoclip Freddie Mercury, due settimane prima la sua prematura e rimpianta scomparsa.


La canzone racconta di come a volte sia necessario guardarsi alle spalle, rintracciando i giorni dell'adolescenza come i momenti più felici della propria vita. L'obiettivo però è di non farne una drammatica nostalgia ma di trarne gioia e beneficio per il presente/futuro, cogliendo la bellezza della propria/proprio compagna/o di vita che forse ci ha anche regalato dei figli. "Non si può mandare indietro l'orologio...ma una cosa è ancora vera, quando ci penso e ti rivedo: ti amo ancora" e ancora il ritornello, che cambia il ritmo quando passa da "Quelli erano i giorni della nostra vita" a "Questi sono i giorni della nostra vita".
L'invito scritto e cantato da Freddie Mercury in questa malinconica ballad risulta molto emotivo se si pensa che solo due settimane dopo il cantante morirà: il video, in bianco e nero, lo inquadra alla fine in primo piano mentre pronuncia le parole "Ti amo ancora", come se volesse dirlo ai propri fan. Insomma, di corrispondenze se ne possono trovare. Ancora di più se si va a guardare la versione del videoclip realizzata dai disegnatori della Hollywood Records (compagnia discografica affiliata alla Walt Disney): qui, alternati alle immagini del video originale, filtrate, abbiamo i disegni di una coppia (un po' anni '50) che si incontra in un luna park, compie un travolgente viaggio in macchina, affronta la vita per vie oniriche e riflessive, fino ad arrivare all'incontro sul campo di grano con lo sfondo (non sullo sfondo) dei propri figli che corrono e giocano: un qualcosa che sarà, un futuro sperato.
I protagonisti del video animato
Un po' quello che capita a Dylan e Marina: il viaggio in macchina, l'incontro con i ricordi (anche loro entrano in un luna park). Quello che mancano sono il bacio e il futuro: ciò che può capitare a due adolescenti, che conoscono per la prima volta l'amore in vacanza, forse troppo presto, per poi dimenticarlo per il semplice fatto che non si ha più occasione di rincontrarsi. "Dio...essere ragazzi...che crudeltà", dice Dylan a proposito, un po' troppo "storico" (come lo accusa il suo fido Groucho, qui per la prima volta silenzioso e serio, quasi cupo, come ad avvisarlo della drammaticità del viaggio e della verità che sta per conoscere) ma comunque efficace a decifrare la complessità dei sentimenti della vita.


Questi sono i giorni della nostra vita

A volte mi sento come
se fossi tornato ai vecchi tempi - molto tempo fa,
quando eravamo ragazzi, quando eravamo giovani,
le cose sembravano così perfette - tu sai.
I giorni non avevano fine eravamo pazzi eravamo giovani,
il sole splendeva sempre - vivevamo giusto per divertirci.
A volte sembra che dopotutto - non so proprio,
il resto della mia vita sia stato solo uno show.

Quelli erano i giorni della nostra vita,
le cose brutte nella vita erano così poche.
Quei giorni sono ora andati, ma una cosa è vera:
quando ci penso e ti rivedo, 
ti amo ancora
Non puoi portare indietro l'orologio
non puoi invertire la marea.
Non è un peccato?
Mi piacerebbe tornare indietro, almeno una volta 
per una corsa sulla montagne russe.
Quando la vita era solo un gioco.
Non ha senso sedersi e pensare a ciò che hai fatto
quando puoi distenderti e godertelo attraverso i tuoi bambini.
A volte sembra come se dopotutto - non so proprio,
sia meglio sedersi e lasciarsi portare dalla corrente.

Perché questi sono i giorni delle nostre vite.
Sono scivolati velocemente, via col tempo,
Questi giorni se ne sono andati tutti via adesso,
ma qualcosa rimane.
Quando guardo e trovo che niente è cambiato.

Quelli erano i giorni della nostra vita - sì.
Le cose brutte nella vita erano così poche.
Quei giorni sono passati adesso ma una cosa è ancora vera.
Quando ci penso e ti rivedo.

Ti amo ancora
Ti amo ancora

1 commento:

  1. Luisenzaltro è un autore di canzoni pop ricavate da un'ostentata poetica del limite dai toni surrealisti.
    Pochi mezzi, poco tempo, pochi accordi,tante illusioni percettive, tanti ribaltamenti di senso e giochi di parole.
    Artista dall'approccio situazionista o occasionale-interinale, sperimenta dal vivo un'idea di
    canzone cosiddetta "potenziale" attiva in un ambito di condizioni materiali di realizzazione magari imperfette.
    Autodidatta polistrumentista e minore esponente della scena monzese di fine anni '90 (bluvertigo, soerba,lasintesi)
    autoproduce e promuove dischi dal sapore samizdat, come l'ultimo "Se sono spose feriranno"( novembre 2011).
    E' tra gli artisti presenti nel cd “Addosso!l’Italia non si taglia” (2011) Ribess Records-Audioglobe.
    Curiosità: come ricordato nel libro biografia su Tenco "Il mio posto nel mondo" (Rizzoli, 2007) luisenzaltro è stato il primo autore italiano ad incidere una cover del brano "hobby" (recentemente e felicemente ripresa anche da Morgan nel suo ultimo disco "italian songbook vol.II").
    Dal 2011 autopromuove la propria ricerca concettuale con il progetto concettuale "Situazioni un Pop Grammatiche"
    dove confluiscono autoproduzioni varie: video, canzoni, poesie concrete, testi sperimentali, opere performative ed episodi di vita quotidiana.
    Dal vivo luisenzaltro è Alessio Luise (nzaltro) (voce chitarra) con Giorgio geo Nicli (basso) e Nick Ricci (sax).
    Per info: www.myspace.com/luisenzaltro www.rockit.it/luisenzaltro luisenzaltro@gmail.com

    influenze:
    tenco, matia bazar, bluvertigo, battisti/panella

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