martedì 8 maggio 2012

Voglia di fare e lasciatemi stare

Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere 'superato'.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla. (Albert Einstein, Il mondo come io lo vedo, 1931) 
Non ci posso far niente se vorrei fare infinite cose.
Ho 25 anni. Non ho una laurea. Solo un'ottima media. Però ancora alla triennale. A 25 anni. Non ho esperienze all'estero. Il che vuol dire che per il mercato del lavoro sono MORTO. Anzi, peggio ancora.
Non sono NIENTE.
Ma non voglio perdere tempo a lamentarmi. No. Dopotutto, se sono in queste condizioni è solo colpa mia. E' una faccenda che mi devo sbrigare da solo.

Non mi resta quindi che affidarmi al mio potenziale ingegno. Se mi piace scrivere, devo scrivere e devo studiare. Non solo. Devo essere propositivo. Devo quindi impelagarmi in più di una situazione. Far sì che ogni minuto della mia giornata risulti un investimento. E' solo in questa maniera che posso uscire dal limbo in cui mi sono cacciato.

Quindi: lasciatemi fare le milioni di cose che vorrei fare.

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