sabato 5 maggio 2012

Storia d'amore che c'era ma che non si poteva.

Lei e lui si amano. Non sanno spiegarsi come, è bastato che si incontrassero nel momento in cui meno volevano conoscere qualcuno. Troppi casini. Troppo difficile spiegarli. Non voglio annoiarti. Cazzo, ti ascolterei volentieri. Cazzo, no. Ti voglio infilare la lingua in bocca e così sia nei secoli dei secoli amen. Lei va dall'altra parte del mondo, lui va nell'altra metà. Non si sentono per due anni. Ma si pensano. La stessa sensazione di quando te ne vai dopo aver litigato e ti accorgi che potevi dire qualcos'altro. Una gran rottura di palle. Ma sì dai, col lavoro dimentico tutto. E poi lui è fantastico. Lei è meravigliosa.
La trasferta. Una per un reportage. L'altro volontario nei campi ospedalieri. E guarda un po'. Chi non muore si rivede. E ti accorgi che nemmeno chi non vive riesce a vedersi. Insomma. Facciamola corta.
Mercato della capitale, casino. Zona a rischio, una bomba può esplodere da un momento all'altro.
Infatti. Boom! La solita macchina parcheggiata che salta in aria e porta via con sé uomini, donne e bambini. Non c'è tempo per contare. Chiamate i soccorsi! Confusione, polvere e sangue. I feriti da una parte, non so come, ma raggruppateli in base alla priorità. E lì in mezzo una bambina che urla tutto il suo dolore, tra i corpi di parenti e conoscenti. La bimba è in piedi, spicca, ferita soprattutto nell'anima. Qualcosa che nemmeno un medico può cucire. Però il resto lo può rimettere a posto. E' un attimo. La fotografia dell'anno: "Il volontario e la bambina".
La richiamano, deve tornare a casa. Lui rimane in quella terra di guerra.
E quando lui e lei guarderanno per bene quella foto verranno divorati dalla nostalgia dell'attimo che c'era ma che non si poteva.

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