mercoledì 26 dicembre 2012

Sbronza di Santo Stefano.

Sono sparito.
Senza bisogno di veleni nè corde.
Mi è capitato più volte
di sentirmi chiedere che fine avessi fatto.
Sono sempre stato qui, giuro.
Cambiano le temperature, cambiano le piazze,
eppure non mi sono mai mosso.
Dall'altra parte dell'oceano c'è solo altra terra
che crediamo migliore solo perché ce lo dicono gli altri.
Poi c'è altra acqua. E terre separate da acqua.
Sono sparito ma sono ancora qui, dicevo.
Con tutto il mio trasparire.
Ricordo quando non me la sentivo di scrivere e allora mi mettevo in attesa.
Prima o poi verrà la voglia, mi dicevo.
Prima o poi accadrà qualcosa di cui raccontare. Che potrà interessare.
Intanto sono ingrassato.
E la voglia di dimagrire sfumava con le stagioni graffite.
Cazzo c'entra, ti chiederai?
Fidati.
Per potermi farmi rimanere dove puoi trovarmi devi avere la certezza
che sovrappeso o meno, pigro o non pigro,
rimango aggrappato alla solfa di cui sono fatto.
Poi magari mi scolo un paio di Tennent's e tutto mi viene più facile.
Sappi che la sbronza non è un limite, nemmeno un traguardo.
Solo un espediente.
Ma tant'è.
Non ti spaventare davanti alla mia guida spericolata su un'autostrada,
almeno fino a quando non innesto una retromarcia improvvisa
(lì sì che sono cazzi).
Sai che c'è?
Vado a cercare qualcosa da fumare che ne ho proprio una gran voglia.
Intanto, un po' grasso e un po' magro, che al sesso poco gliene sbatte,
sdraiato forse un po' no,
rovescio l'insensatezza di una notte che non si è consumata come volevo.
Da lontano osservo chi si gode il regalo più grande.
E andrò dormire così come sono.
Sbronzo.
Romantico.
Allegro.
E lì, nascosto nella mia voglia di averti
guardo il mondo dall'universo.
E non mi sono mai sentito così piccolo.

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