giovedì 26 settembre 2013

Notizia Ansia #134 - Pio pio un cazzo.

Attenzione. Fonti attendibili riportano che i fondamentalisti hanno approntato nuove armi a scopo terroristico. Inseriscono ordigni nei volatili. State lontani da piccioni e passerotti a cui fuma il culo.

mercoledì 25 settembre 2013

Scomparve l'amore mio.

Metropolitana, linea verde, fermata Piola. Lei, molto graziosa, si stura il naso quasi volesse entrarci per intero (creando un curioso moto perpetuo). Si accorge che l'ho notata. Smette e diventa rossa. Per non farla sentire a disagio mi sturo il naso anch'io. Entriamo in empatia e sorridiamo. Una vecchia mi sgama e mi urla che sono disgustoso, l'intero vagone è d'accordo. Lei si spaventa e sparisce nel suo naso.
Lo sto ancora cercando. Non mi fermo.

martedì 24 settembre 2013

Offro cena romantica. Giuro.

Buongiorno a tutte! La donna della mia vita ha paccato la cena di stasera per andare molto lontano da qui, a fare compagnia a un sacco di cose in cui credevo. Sto andando a svaligiare il reparto alcoolici del super (per stasera) e prenderò anche un po' di rammarico da consumare entro pranzo. Offro quindi cena romantica (nè troppo, né troppo poco: ho 15 anni di esperienza porco cazzo) dove tutto o niente può succedere. Se scatta l'amore cucino al volo un dolce e lo servo con il sorbetto della casa del vicino e una buona dose di gratitudine (poi giuro ci divertiamo). Contattatemi commentando! P.S.: l'offerta è valida anche per due (donna + donna).

lunedì 23 settembre 2013

Gravity: sopravvissuto. Per poco. (SPOILER inside)

Primo presupposto: Gravity non è un film di fantascienza. Forse è un film d'avventura, a volte sfiora il disaster movie. E non mi basta relegarlo nel troppo generico space movie. Gravity è un film drammatico. Pace. Con un particolare ammiccamento al romanzo di formazione.
Secondo presupposto: Gravity è un'esperienza. Il ché pone le basi per il...
Terzo presupposto: non azzardatevi ad aspettare la sua uscita in dvd/bluray. Gravity va visto al cinema. Pochi cazzi. Trovate la sala più grande esistente, una di quelli che può vantare uno schermo grande quanto l'Umbria. 3D tutta la vita. Sceglietevi Il Posto Centrale. Guardatelo. Non potrete darmi torto.
Quarto presupposto: se riuscite guardatelo almeno 2 volte.

sabato 21 settembre 2013

Videoclip Choise #11 + Traduzione: Paolo Nutini, Coming Up Easy (Sunny Side Up, 2011)

E' il secondo singolo estratto dal secondo album Sunny Side Up. Anche qui c'è un ballo un rapporto finito non proprio bene: il cantante si interroga se dopo la fine possa comunque rimanere qualcosa (lui è ancora innamorato), mentre lei appare un più lontana, quasi più cosciente della realtà dei fatti.
Il tutto viene cantato con tinte soul e folk, rendendo questo racconto più sereno dell'argomento che va trattando. E' una presa di posizione più matura, meno abbandonata alla tipica disperazione che serpeggia nel pop in genere, oppure alla distruzione/autodistruzione tipica del commercial rock.

Il video (geniale, spassoso) è girato dalla coppia Dan & Julian, fotografia di Magni Agustsson. Il cantante racconta la sua disavventura amorosa al suo migliore amico: un eccentrico Coniglione gigante antropomorfo col vizio dell'alcool e delle belle conigliette.

giovedì 19 settembre 2013

Viva il Secondo Emendamento!

Stati Uniti. Venne il giorno della resa dei conti. Da una parte gli oppositori all'uso delle armi, dall'altra i favorevoli. Due eserciti composti da 150 milioni di militanti ciascuno. 
Si scatenò la guerra.
Durò un pomeriggio.
150 milioni di morti.


Considerazione #1123

Tutto ciò che non è spiegabile con la scienza è spiegabile facendosi i cazzi propri.

mercoledì 18 settembre 2013

Rodolfo De Angelis, Ma cos'è questa crisi? (78 giri, 1933) - TESTO

Sentii questa canzone per la prima volta durante una scena di "Faccia di Picasso" (Ceccherini, 2000). Già allora mi era apparsa geniale e scoprii che era frutto del talento di Rodolfo De Angelis, artista vicino al futurismo di inizio secolo (!). Vi propongo il testo e vi invito ad ascoltarla (la perla è la trombetta "suonata" a bocca, in fin dei conti si parla di crisi...)

lunedì 16 settembre 2013

Considerazione #8845

Per essere di picche bisogna essere in due.

domenica 15 settembre 2013

Videoclip Choise #10 + Testo: Elisa, L'Anima Vola (L'anima vola, 2013)


Ho deciso di cominciare direttamente con il video. 
A prescindere dall'amore che provo per Elisa, la sua voce, la sua presenza, i suoi testi e all'incirca altre 2300 cosette da niente, reputo questo videoclip il miglior lavoro italiano (nell'ambito major) di quest'anno
Elegante, dolce, evocativo, azzeccato come pochi. Il brano è di per sé incalzante, già l'introduzione prefigura un boato ritmico e vocale che coincide con il bellissimo primo effetto visivo (a 1'15'', in piano sequenza) che coincide con l'irruzione delle percussioni: Elisa comincia a muoversi e grazie al digitale i suoi gesti vengono tracciati ad ogni passaggio, le braccia verso l'alto diventano quindi un paio di ali divine. E via così, senza virtuosismi inutili, viene lasciato spazio alle parole della cantante attraverso un montaggio attento e preciso (tra i migliori che abbia visto in un videoclip musicale) che esalta una fotografia - molto riuscita - volta a valorizzare il corpo di Elisa e i suoi movimenti. Stupendo il playback in PP di profilo, una scelta registica che dà maggiore impatto al concept messo in scena. Complimenti veri a Latino Pellegrini e Mauro Simionato, autori di questa piccola meraviglia.
Di seguito il testo della canzone.

sabato 14 settembre 2013

L'assassino nel parco.

"Non ti aiuterò a cercare lavoro. Se però vuoi innamorarti, sono perfetto." (da "A nord di qui", Matteo Pioppietti, 2011, Ed. Lo Bracco, pag. 94)
Era tornato a casa, dopo una serata a ballare di quelle che ma chi diavolo me l'ha fatto fare di smettere. La notte prometteva poche cose buone ma a lui importava solo di se stesso. Fanculo quello che ho intorno, tanto è lì e non può fare niente. Era tardi, circa le quattro mezza, chiunque sarebbe andato a dormire, ma non lui. Aveva deciso che sarebbe andato a correre. Il cielo stava promettendo pioggia, il clima ideale, pensava. Niente di meglio che sfogarsi con una cazzo di corsa quando in giro non c'è nessuno che può accorgersi che effettivamente quella panza va buttata giù. Già si immaginava capelli al vento bagnati, di quelli che le donne non possono resistere. Con nessuna intorno che potesse smentirlo.
C'è da smaltire una serata andata buca. L'ennesima. Fosse stato un golfista avrebbe avuto una vita diversa. Una vita che però non ci interessa raccontare. Questo tizio infilò le scarpe. Indossò un impermeabile azzurro (è l'unico). Stava per uscire. Quando sarebbe tornato a casa avrebbe scritto un racconto su uno che dopo una burrascosa serata in discoteca se ne andava a correre per smaltire delusioni e buoni propositi di plastica. Ne era certo. Magari il suo protagonista poteva, tornato a casa, scrivere una storia. Ci ripensò, probabilmente sarebbe stata solo un'esagerazione, un esercizio di stile che tutti avrebbero odiato. Lui in primis, arrogante figlio di puttana senza alcun talento se non quello della flagellazione.
Aveva deciso di fare il giro lungo. Non per chissà quale motivo sia chiaro. A volte è giusto cambiare. Poi c'erano quelle due fighe a passeggio che avrebbero potuto fare commenti, probabilmente ridicolizzanti, quindi perché non cogliere la palla al balzo per bruciare più calorie?
Arrivò al solito parco che non c'era nessuno. A parte un paio di spazzini con lo strano vizio di lavorare proprio nel momento della sua corsa per sfogarsi.
Inspirò, inalò tutto, l'erba, le foglie, gli alberi, le panchine, i mozziconi, il sudore, i cestini, i giochi, la merda dei cani, qualche profilattico e bum! La femme fatale. Nella sua testa, la stessa che già gli aveva visita durante la serata a ballare di quelle ma chi diavolo me l'ha fatto fare di smettere. L'ennesima su cui scrivere una storia? No. Lei era un po' diversa dalle altre. Ma nessuno dei suoi amici gli avrebbe mai creduto, abituati com'erano ai suoi continui colpi di fulmine non corrisposti. In realtà lui aveva smesso, si era pure chiuso in un pugno difficilmente violabile, ma aveva rinunciato a far cambiare idea al mondo. Amen. Quella ragazza era già capitata nella sua vita in un momento sbagliato di qualche tempo prima. Già lì qualcosa in lui non aveva funzionato. E lui, maledetto lupo che non solo non perde il vizio ma nemmeno il cazzo di pelo, nonostante l'esperienza e un look meno figa repellente, l'aria meno giocherellona, aveva riproposto la stessa versione di sé. Un iniziale e coinvolgente sbottonamento e un successivo e inevitabile sciopero della dignità, con le palle diventate un lontano ricordo risalente all'adolescenza e un amor proprio ridotto a una poltiglia di mosse goffe ed eccessi interessanti quanto il Lussemburgo.
Espirò e buttò fuori tutto, perfino qualche residuo di rancore che si trascinava da qualche giorno per via di una bistecca fatta un po' troppo al sangue.
Cominciò a piovere. Poteva sentire le gocce confondersi con il suo sudore.
Corse per circa venti minuti. Sul sentiero d'uscita, dopo una bella bevuta alla fontanella, incrociò un tizio vestito a puntino per fare la corsa notturna del secolo. Uno di quelli che andavano a correre per stare in forma perché si è rotto il tapis roulant in casa.
Era solo un'impressione. Ma gli bastò per attaccare rissa e massacrarlo di botte fino a ucciderlo.
Soddisfatto, e molto stanco, il tizio tornò a casa. Si diede una veloce sciacquata. Si mise a scrivere la storia di uno che dopo una serata di quelle che ma chi diavolo me l'ha fatto fare di smettere andava a farsi una corsa. Lo avrebbe intitolato "L'assassino nel parco", rivelando solo alla fine che quell'assassino era proprio il protagonista di quella storia.

venerdì 13 settembre 2013

5.1 minuti di silenzio.

E' morto Ray Dolby. Verrà seppellito in due casse sorround.

Mood Indigo è troppo Gondry.

Il difetto principale di Mood Indigo è che nel film c'è troppo Gondry. E' comprensibile: l'opera di Boris Vian, su ammissione del regista francese, è quella che ha maggiormente condizionato la sua fantasia fin dalla prima lettura durante l'adolescenza. Bisogna però cercare di andare oltre. Il film è certamente personale (direi pure radicale) ma la storia raccontata viene soffocata da trovate stilistiche e visive (comunque alcune - poche - bellissime e c'è poco da fare: Gondry crea dei mondi spettacolari) che esasperano i colpi di genio già surreali dello scrittore. La regia è attenta ma non basta. Ed è un peccato: se Gondry avesse dato più peso ai personaggi e ai dialoghi a meno allo stop motion forse ne sarebbe venuto fuori qualcosa di più lineare, più in sintonia con la tetra e meglio riuscita seconda parte. Che però a causa delle vistose defezioni della prima (il primo quarto d'ora è un videoclip musicale alla Gondry però filmico senza playback) ne risente risultando troppo buia e angosciante (non che non mi piaccia, ma mi piace di più quando esprime qualcosa in più della mera disgrazia intrinseca alla vita umana). Si esce dal film con le ossa un po' rotte senza aver capito bene il messaggio dell'autore (comunque chiaro per chi conosce a memoria il romanzo da cui è tratto, in questo tanto di cappello a Gondry che non ha combinato pasticci rimescolandoselo a proprio piacimento).

(Vi scongiuro distributori: piantatela di storpiare i titoli dei film di Gondry cazzo!)

giovedì 12 settembre 2013

Videoclip Choise #9 + Traduzione: The Dodos, Companions (No Color, 2011)

"Companions" è il secondo singolo estratto dall'album "No Color", quarto in studio dei The Dodos.
Il pezzo tratta probabilmente di una relazione nata in gioventù come amicizia ma che col protrarsi degli anni tende a diventare qualcosa di più forte. L'evoluzione comporta dubbi e paure: val la pena innamorarsi di un amico/a? E se poi tutto andasse a puttane?

Il videoclip è diretto da Colin Kennedy, la fotografia è di Marc Ritzema. Il concept non rispecchia appieno il significato della canzone, prendendone solo il lato più oscuro, quello della paura verso il proprio "compagno" (in inglese, appunto, "companion"). Qui un tranquillo viaggio nel buio di una strada statunitense diventa un drammatico rapimento (bellissima a livello registico la resa della scena) ai danni del protagonista che si ritrova a che fare con un "compagno" (attore stupendo!) piuttosto particolare, inaspettato e inquietante.

Buon ascolto e buona visione!
Dopo il video trovate la mia personale traduzione del pezzo.


The Dodos "Companions" from Marc Ritzema on Vimeo.


Compagni

Attesa insipida, quindi recitiamo.
Compagni.
Nessun gioco di storie, potresti andare?
Compagni.

Io ti trattengo, tu resisti.

Se potessi aspettare, potresti essere mia?
Compagni.
Siamo sempre gli stessi? Potremmo comportarci...?
...come compagni?

Tu mi trattieni, io resisto.

mercoledì 11 settembre 2013

Stralcio #663 da "I suoi problemi non sono un mio problema porco cazzo. Manuale di sopravvivenza per chi vive in uno Stato mezzo democratico e mezzo nel culo."

- Se decade lui cade il Governo.
- Ma lui chi?
- Lui! Il Sovrano! L'Eroe! Il Mito! L'Ammazza Sette! Il Super Dotato! L'Alfa e l'Omega! Mr Gang Bang! Il Super Diretto Senza Scali! Lui! Il nostro unico Dio!
- Continuo a non capire. Torna a giocare con gli altri sennò stasera niente torta della nonna e tanti calci sui denti.

(tratto da "I suoi problemi non sono un mio problema porco cazzo. Manuale di sopravvivenza per chi vive in uno Stato mezzo democratico e mezzo nel culo.", in nessuna libreria, mai in uscita)

martedì 10 settembre 2013

Peggio?

Esiste qualcosa peggiore di Berlusconi?
Certo.
Chi lo vota.


martedì 3 settembre 2013

Quando tutto era nuovo e migliore di qualsiasi altra cosa.

Era un po' che non accadeva,
stanotte è riapparsa, bella come l'ho sempre avuta in testa,
quando tutto era nuovo e migliore di qualsiasi altra cosa.
Insomma, ricominciamo a fare le nostre cose
- è un ritorno in piena regola, fatto di nuovi sguardi e vecchie abitudine (quelle belle, mica le cazzate) -
rimetto piede in casa sua, rimango un'ora sull'uscio della camera da letto,
quasi piango ma so che mi guarda, quindi la guardo piangere felice come una bambina,
riempiamo quella stanza nuovamente e finalmente di noi,
ho dimenticato tutto infatti non fumo, le guardo la schiena e vedo che sta bene,
facciamo un giro con una strana moto, arriviamo da qualche parte
dove, boh! tanto chi se ne frega, io sono felice, Felice,
quando ecco la mitragliata al cervello:
all'improvviso lei è incinta.
Rimango secco, non so bene cosa fare, intuisco che non è mio
ma di un figlio di puttana in particolare,
allora le dico di rimanere li dov'è mentre io vado a fare una cosa,
forse suicidarmi,
sbaglio a non farlo,
e quando torno lei non c'è più
e ciò che mi rimane è un risveglio nello stesso punto,
nelle stesse condizioni di dov'ero prima di stanotte.
Per un attimo penso che sono di nuovo punto a capo.
Poi mando tutto a fanculo, paranoie comprese,
e riprendo la mia vita da dove la stavo già continuando.