giovedì 22 marzo 2012

Vittoria nel Concorso letterario "PoeZine ediz. II", www.scripta-volant.org

Ieri sera, alla fine di una giornata lunghissima, sono tornato a casa in treno. Dopo essermi scolato una bottiglia di vino, quello fatto da mio nonno, abbastanza forte da ubriacare un plotone di vichinghi, ho preso un paio di birroni e me li sono scolati sulla banchina. Nel mentre ho ballato e cantato a squarciagola tutto ciò che passava nel mio mp3, sbattendomene i coglioni di chi ci fosse o meno (show che è poi proseguito fino ad Affori).

Arrivo a casa, apro la mail e scopro di essere tra i sei vincitori del concorso "PoeZine", indetto da Scripta-volant.org.

La poesia è "Là in fondo". Per me è una gran bella soddisfazione.
Spero vi piaccia.




dedicato a mio Zio.



sabato 17 marzo 2012

Domani #2.

Sono sulla mia bella amaca, adagiato nel mio far niente, nel mio aspettare.
Perché l'uragano che sta sparando auto,
sradicando case,
lo vedo.
Sta per passare da qui.
Lo so.
Non per sfizio,
nemmeno per sfiga.
Perché così deve andare.
E allora vieni,
maledetto figlio di puttana.
Scolati la mia anima
come fosse birra
dopo una corsa
e poi accartoccia
il mio corpo
nella spazzatura
dell'inevitabile.
Dimentica cosa vuol dire
perdonare,
lascia perdere
cosa vuol dire
aspettare.
Io sono qui.
Sulla mia amaca dove non riposo da troppo tempo,
spinto da qualche
sberla di vento
insipido,
vigliacco,
ipocrita nel suo
apparire
senza lasciare che
qualche raffreddore.

Sei il peggiore dei bastardi,
lo sappiamo.
Passerai,
distruggerai,
rimarrai.

Un giorno o l'altro ti ucciderò.

Almeno ti consumerò.






Domani #1.

Credo che non esista niente
simile al sentimento
della mancanza.

Dall'origine
sentiamo che
ci manca
qualcosa.

E poi
un po' correndo
un po' camminando
lo si va cercando
nella risata
nei capelli
nelle labbra
negli occhi
nell'essenza
di qualcosa
per cui
valga la pena
vivere.

mercoledì 14 marzo 2012

L'intervista agli autori de L'Antitempo.

La copertina del #1
L’Antitempo è la prima rivista italiana bimestrale di satira di indole internazionalista interamente a colori (adesso potete respirare) che ha finalmente debuttato nelle librerie e per abbonamento, pronta a prendersi il proprio spazio nell’editoria nostrana e magari non. Dopo aver partecipato ad alcune delle 8 feste organizzate per finanziarsi ho avuto la fortuna di intervistare allo Studio Limbo, anzi fare quattro chiacchiere vista la mia totale inesperienza nel campo, uno degli otto pazzi che hanno dato vita a questo intrigante e fresco progetto, Matteo “Kazan” Rubert, classe ’82, alle spalle una miriade di esperienze dalla grafica alla tipografia, dal disegno all’impaginazione.

Vi riporto la chiacchierata. Io tra le altre cose ne ho capita una.

L’Antitempo non scherza un cazzo. Fa satira. Sul serio.
Buona lettura!












giovedì 8 marzo 2012

ACDC, It's a long way to the top (If you wanna rock'n'roll) (T.N.T., 1975) - Traduzione.

Scritta da Angus Young, Malcolm Young e Bon Scott, la canzone (1975, poi inserita nella versione mondiale di T.N.T.) è una sorta di cronaca di quello che può succedere durante un tour, dall'essere preso a botte fino all'essere ubriaco, passando per il rischio di essere accantonato in un attimo. La band ne prende però atto, come se per raggiungere la gloria facendo rock'n'roll non esista altra direzione. E' certamente una delle canzoni più famose della band, ricordata anche per gli assoli con la cornamusa di Bon Scott.


Afonia in nero pece


Come una piuma e pesante come il ricordo che non voglio più avere, si adagia sul mio torace e con una mano mi accarezza il braccio. È il suo tocco, dita sottili come fili, quello che mi ha fatto scappare dal mondo, il mio alibi per chiudere tutti fuori dalla mia casa. Sorseggio un po' d'acqua e riesco solo a non parlare.
«Vado un attimo in bagno» e si allontana, e nei suoi occhi vedo la paura di non trovarmi al suo ritorno. La rassicuro con un mezzo sorriso. Come dieci anni fa. Anche allora c’erano le candele.  
Là fuori ci sono un paio di grattacieli in più e la musica dentro i locali è più alta, ma la città è sempre la stessa. Il tempo fa questo, corrompe la forma, il contorno. L’anima delle cose, delle persone, resiste e perdura oltre ogni calendario. Oltre ogni sguardo. Anche quando te ne vai e ti lasci alle spalle una stanza d’albergo dove c’è una donna di cui non vuoi essere l’uomo della sua vita.
E quella donna sarebbe stata perfetta.
Non è cambiato nulla, solo che non me ne sono ancora andato, forse per la stanchezza, forse perché la mia anima è là che galleggia ancora nel cesso insieme alla vodka. No. Non faccio che mentire, prendermi in giro. Non è la sbronza, non è la fatica. È che ho paura.    
Di tutti quelli che sono ancora in giro, là fuori, i più fortunati torneranno a casa propria da soli.

venerdì 2 marzo 2012

The Versatile Blogger. Thanks! And my winners are...


Ringrazio Andrea Broggi, autore del blog Lettere e Giorni, per avermi annoverato nelle sua personale rosa dei vincitori del Versatile Blogger Award, un premio che funziona grazie al passaparola, strumento indispensabile nel web con cui i blogger tirano a campare con le loro creature.

La regola vuole che adesso mi tocchi:

- Scrivere sette cose di me.
- Scegliere i miei quindici (quindici!) vincitori, per poi correre a riferirglielo.

Partiamo col primo compitino. Vi do sette nozioncine su me stesso.
1) Son drogato di vita e di frisbee.
2) Amo la Costituzione Italiana.
3) Amo l'informazione. La vera informazione.
4) Non esiste una giornata senza musica.
5) Non esiste non leggere.
6) Non esiste non scrivere.
7) Amo esistere.

Il secondo è ostico. Ci provo lo stesso.
1) Lettere e giorni. Recensioni, riflessioni, aforismi, citazioni. Come dice di se stesso e di me, stimo Andrea perché non trascorre giorno senza aver scritto qualcosa. E i suoi contenuti sono davvero piacevoli. Inoltre il suo umorismo mi fa sganasciare.
2) Il posto della mente. Laboratorio di scrittura di un mio caro amico, Gianni, al quale son debitore per un paio di cosette. I suoi racconti son davvero affascinanti e non mancano le riflessioni che il più delle volte condivido pienamente.

Sugli altri ci devo ancora pensare. A parte che non leggo con costanza 15 blog, non ne sono un patito, perlomeno non riesco sempre a trovare il tempo che meriterebbero.




giovedì 1 marzo 2012

Radiohead, Idioteque (Kid A, 2000) - Traduzione.

Idioteque non fu una mia idea, ma di Johnny (Greenwood). Lui mi diede questo DAT (Digital Audio Tape) e poi...poi andò in studio nel pomeriggio...e...il DAT durava circa 50 minuti, così mi sedette, e ascoltai per tutti i cinquanta minuti. Per molti di questi mi veniva da chiedere "Cosa?", ma poi arrivò questa sezione in mezzo di circa 40 secondi, assolutamente geniale. Io la presi...e poi ne venne fuori Idioteque (Thom Yorke, 12 ottobre 2007)
Il DAT in questione era un campionamento creato da Greenwood di Mild Und Leise di Paul Lansky (1973, a sua volta campionamento elettronico del Tristano e Isotta di Wagner) e Short Piece (1976, Arthur Krieger).

Idioteque è un pezzo elettronico, dalle piccole tendenze prog, con forti richiami all'ambient, dalla straordinaria potenza evocativa, sia per i riverberi, ipnotici, sia per la forza che gli imprime la voce di Thom Yorke, davvero a suo agio su una delle canzoni più entusiasmanti di Kid A, uno dei capolavori dei Radiohead.

Se già di per sé il titolo è un colpo di genio (gioco di parole, traducibile in Idioteca), il testo non gli è di meno: viene presentato uno scenario post apocalittico, dove l'era glaciale sta per arrivare ed è necessario salvare per primi donne e bambini. Perché tutto sta realmente accadendo, nessuno sta facendo allarmismi.

Personalmente, una delle mie canzoni preferite.

Bando alle ciance, buona lettura.

Arcade Fire, No Cars Go (Neon Bible, 2007) - Traduzione.

No cars go.

Noi conosciamo un posto dove non volano aerei.
Noi conosciamo un posto dove non navigano navi.

(Hey!) Le macchine non vanno,
(Hey!) le macchine non vanno,
dove noi sappiamo.

Noi conosciamo un posto dove non volano le astronavi.
Noi conosciamo un posto dove non navigano i sommergibili.


(Hey!) Le macchine non vanno,
(Hey!) le macchine non vanno,
dove noi sappiamo.

(Hey!)
(Hey!)
Le macchine vanno!

(Hey!) Noi bambini sappiamo,
(Hey!) le macchine non circolano,
dove noi sappiamo.

Tra lo scatto della luce e l'inizio del sogno.
Tra lo scatto della luce e l'inizio del sogno.
Tra lo scatto della luce e l'inizio del sogno.
Tra lo scatto della luce e l'inizio del sogno.

Non voglio alcuna spinta,
non voglio alcuna strattonata.
Stiamo per farlo nel modo giusto.

Donne e bambini!
Donne e bambini!
Andiamo! Vecchia gente,
andiamo!
I bambini hanno bisogno delle culle,
andiamo!